Ipoacusia

Ipoacusia trasmissiva e ipoacusia neurosensoriale

ipoacusia trasmissiva e ipoacusia neurosensoriale

Nei precedenti articoli abbiamo fatto riferimento all’ipoacusia come ad un generico calo dell’udito e alla presbiacusia come ad una degenerazione dell’udito dovuto all’età. Tuttavia, per approfondire meglio questa tematica, è opportuno parlare di ipoacusia trasmissiva e ipoacusia neurosensoriale.

A seconda della zona dell’apparato uditivo interessata dal danno infatti possiamo avere due diversi tipo di ipoacusia, anche se poi i sintomi sono gli stessi, e cioè un progressivo calo dell’udito.

Per poter individuare la corretta terapia, è importante risalire all’origine del danno e capire se si tratta di ipoacusia trasmissiva o ipoacusia neurosensoriale. In genere, si effettuano due esami specialistici e complementari fra loro: la prova di Weber e la prova di Rinne. Per entrambe, il medico utilizza il diaspon, un oggetto metallico a forma di Y, e lo fa vibrare. Nella prova di Weber, colloca il diaspon dietro il padiglione auricolare; nella prova di Rinne invece lo posiziona a due centimetri dall’orecchio. La prima prova evidenzia l’ipoacusia neurosensoriale, la seconda quella trasmissiva.

Ma vediamo nel dettaglio le differenze fra ipoacusia trasmissiva e ipoacusia neurosensoriale.

Ipoacusia trasmissiva

L’ipoacusia trasmissiva si verifica quando il danno uditivo colpisce l’orecchio medio e l’orecchio esterno, le due parti dell’apparato che trasmettono il suono. Le onde sonore vengono raccolte dalla pinna e da questa amplificate e trasmesse al condotto uditivo. Una volta attraversato il condotto, il suono viene raccolto dal timpano e trasmesso sotto forma di vibrazioni agli ossicini dell’orecchio, fino alla coclea. Un piccolo danno ad uno solo degli elementi di questa efficiente quanto delicata catena può provocare un calo dell’udito.

Ma quali possono essere i fattori scatenanti di questi danni? Principalmente le malattie che colpiscono l’orecchio esterno, come l’otite e l’otomicosi. Oppure forti traumi fisici o acustici che interessano il timpano e l’orecchio medio.

Ipoacusia neurosensoriale

L’ipoacusia neurosensoriale invece insorge quando ci sono dei danni all’orecchio interno. Viene chiamata neurosensoriale perché è in questa parte dell’apparato uditivo che le vibrazioni vengono convertite in impulsi elettromagnetici e trasmessi al cervello grazie ai nervi. Abbiamo parlato in questo caso di danni all’orecchio interno, tuttavia sarebbe più corretto parlare di degenerazione e invecchiamento. Anche le cellule dell’orecchio interno invecchiano e perdono le proprie funzionalità, provocando quindi l’ipoacusia neurosensoriale. Oltre all’invecchiamento, altre cause che possono scatenare questo tipo di ipoacusia sono:

  • problematiche in gravidanza
  • morbillo, meningite e sclerosi multipla
  • traumi alla testa

Ecco spiegata dunque la differenza fra ipoacusia trasmissiva e ipoacusia neurosensoriale. Il nostro consiglio è di effettuare una visita specialistica ai primi segnali di perdita dell’udito, al fine di intervenire tempestivamente. Potete fissare un appuntamento con gli specialisti di AudioCenter direttamente a questa pagina.

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